STEFANO CARLINO     L'INUMANESIMO   La pittura è un'arma… del pensiero… del cuore… del Vangelo.

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Capitolo 2

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Il sogno del 26 Dicembre 1999
ed il sogno dell'8 Settembre 2001.

 

Il Risveglio di Dio nella mia vita.


 

 

Il 26 dicembre del 1999, nel giorno del mio onomastico

andai a letto verso le 23.00, mi addormentai subito.

 

 

 

Una Voce forte e serena, mi svegliò:

 

 

 

 

“Chi Sei?” : risposi.

 

 

 


Ero sveglio nella mia stanza, accesi la luce del comò, affianco a me sul lato sinistro c’era mia moglie Annalisa: mi svegliai, ero cosciente o stavo ancora dormendo?  Non lo saprò mai!

 

Vidi all’improvviso un cielo sereno mattutino sul soffitto della mia stanza, ed il sole che si avvicinava sempre più prendendo altre sembianze.

Vidi una schiera di Angeli dalle vesti multicolori e luccicanti che sorreggeva un Corpo d’Uomo Possente del Quale non potevo leggerne il Volto che era una Sfera di Luce Abbagliante, e sopra di Esso una Colomba Bianca che emanava dei potentissimi raggi di luce. Nel ventre del Corpo d’Uomo Possente vidi il Volto di un Giovane con la barba: il Suo Sguardo era estremamente bello ed espressivo, Era Tutto: amore, pace, tenerezza, forza, potenza, serenità.  Non avrei desiderato togliere i miei occhi dai Suoi Occhi: mi sentivo infinitamente bene nel guardarLo. 

 

Mi feci il segno della croce sussurrando senza voce: “Non sono degno di parlarTi, non sono degno di vederTi, non sono degno di fare il Tuo Santo Nome.”     

 

Poi mi Disse il Signore:

 

Appena toccai la Sua Mano diventai senza materia, mi vidi sollevare dal letto e trapassare il mio soffitto e i soffitti dei piani soprastanti del mio palazzo, vidi tutta Salerno dall’alto, vidi tutta l’Italia, vidi tutta l’Europa, vidi tutta la Terra in pochi secondi.

Volavo tenendo la Mano del Signore pensando “fin dove può arrivare il frutto della mia immaginazione artistica”? Ero meravigliato, ero terrorizzato, ma ero perfettamente cosciente!!! Ricordo ogni minimo dettaglio… e la Sua Voce che risuonava era Dappertutto.

 

 Mi Disse il Signore:

     

E dopo la Terra vidi la vastità del nostro Sistema Solare,  e tanti altri sistemi solari, e tante galassie, e poi vidi un cielo rosa che diventava azzurro: in Esso vi erano tanti Angeli di tutte le età e di tutte le razze umane intenti a volteggiare liberi in questo Immenso Azzurro.   Una musica soave, indefinibile, credo di strumenti a fiato, aleggiava in questo Immenso Azzurro, ed un profumo indescrivibile…

… …il Paradiso Esiste!

 

((Cio’ che vidi fino a questo punto l’ho ritrovato in un breve tratto dell’Apocalisse, ma non oltre:  poi mi furono mostrati 7 avvenimenti.))

                                                                                                                    Apocalisse 4: 1-3 “Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono.”

 

1° Avvenimento.

In una frazione di secondo successiva la S.S. Trinità mi ricondusse con Sé nuovamente verso la Terra:  vidi l’America del Nord-Est.

Il nostro incredibile volo si arrestò per pochi secondi sull’Isola di Manhattan, rimanemmo sospesi in aria sopra un altissimo grattacielo che un istante dopo crollò al suolo ripiegandosi su se stesso.

 

((Riconobbi subito il posto e il grattacielo in quanto li visitai nel marzo del medesimo anno in una gita che feci a New York quando mi trasferì per lavoro in Canada, a Montreal. Vi era una sola Twin Tower nel sogno, ma il senso di ciò che  mi Ha mostrato il Signore si comprende chiaramente. Vidi l’11 settembre 2001 con quasi due anni di anticipo. A pochi ho detto subito. Per timore spedii il sogno solo in Vaticano, ma soltanto nel giugno del 2000 in una lettera nella quale parlavo anche del mio lavoro artistico per mitigare la potenza di questa Rivelazione, accentuando così il mio carattere artistico e non profetico, non desideravo diventare un eretico, così come non vorrei diventarlo adesso, ma il mistero della precisione di tutti i sogni che ho avuto in questi anni sono diventati l’aspetto più importante della mia vita.))

 

2° Avvenimento.

In una frazione di secondo successiva la S.S. Trinità Continuò a farmi volare con Sé, portandomi in direzione del Brasile, in un aula di un tribunale.

Un giovane magistrato dall’aspetto nordico stava firmando alcuni moduli per un bambino di 8 anni.

Disse il magistrato: << Cristian ti strappiamo alla tua miseria. Ti abbiamo trovato una nuova casa, una nuova nazione, una nuova famiglia. Incontrerai tanti altri bambini brasiliani lì in Europa. Sarai felice.>>

TenendoLo stretto per mano seguì il Signore, ed insieme seguimmo il magistrato,  invisibili sedemmo con lui nella sua automobile lussuosa guidata da un autista. Ci ritrovammo in una bellissima villa circondata dal verde, con una piscina. Il magistrato scese dall’auto e si diresse verso un angolo del giardino dove vi era la sua famiglia. Abbracciò sorridendo senza coscienza i suoi tre figli e la moglie.

Un attimo dopo mi ritrovai con il Signore in un’altra auto, era della polizia, insieme  a Cristian e a tre poliziotti. Li seguimmo fin sopra al quarto piano della centrale di polizia, ma non saprei dire di quale città del Brasile. Cristian fu fatto entrare in una stanza di giochi per l’attesa, poi gli fu dato un panino che conteneva del sonnifero.

In quella stanza c’era solo Cristian che giocava sereno: aveva gli occhi neri e profondi, lucidi come la sua pelle mulatta.

Invisibili e immaterici, io e la S.S.Trinità che continuava ad emettere la Sua Luce abbagliante, guardavamo Cristian da un angolo di quella stanza azzurrina e piena di giochi che pian piano si addormentò su un tavolino.

Entrò un poliziotto, si avvicinò a Cristian, estrasse la pistola col silenziatore, gli sparò un colpo alla tempia mentre adoperava  un panno per coprirgli il capo e per non sporcare per terra.

Mi scaraventai sul poliziotto con una posizione mortale del Kung Fu con l’intenzione di abbatterlo, ma essendo privo di materia non potei far nulla per difendere Cristian, mi voltai verso il Volto di Luce che annui con un cenno dicendomi:

 


 

Il Volto di Cristo nel Ventre del Signore piangeva!

Non potete comprendere il dolore di Gesù quando accadono queste cose: mi vergognai così tanto di me stesso e di tutto il genere umano che rimasi a fissare le Sue Lacrime con i miei occhi spalancati… NO SIGNORE NON PIANGERE… NO SIGNORE NON PIANGERE… NO SIGNORE NON PIANGERE.

Entrò subito un altro poliziotto che aprì una porta a scomparsa, c’era un’altra stanza con un forno crematorio: il corpicino di Cristian fu portato lì. Gli asportarono gli occhi prima di cremarlo.

Subito dopo fecero accomodare un altro bambino nella stanza dei giochi dell’orrore.

 

((Venni a conoscenza dopo quasi tre anni, da un dossier televisivo della RAI che è proprio questa la politica che adottano in Brasile per sanare la disoccupazione e la miseria, e non soltanto in Brasile purtroppo. A quanto pare tutto questo avviene per dare anche un immagine turistica da cartolina, e così i poveri li eliminano direttamente le forze dell’ordine: non sanno dargli un lavoro, poi li finiscono di uccidere per davvero.  Apprendo dalla stampa in questo periodo, nel dicembre del 2004, che la violenza nel Brasile è arrivata ad un punto limite, è dilagante, è spaventosa: chiese e scuole chiuse, si uccide per un chilo di zucchero!))

 

3° Avvenimento.

Subito dopo ripresi il volo con il Signore e in un attimo fummo in Scozia. Dalla vastità del cielo entrammo sottoterra attraversando anche i muri di un laboratorio sotterraneo che era pieno di corridoi stretti e lunghi: era tutto pulito, asettico.

Si udivano delle grida disumane, ma di quale animale???

Attraversammo quei corridoi seguendo quelle urla strazianti che ci portarono in una grande sala operatoria: c’erano tanti dottori ed infermieri impegnati ad operare.

Mi feci spazio tra i dottori e vidi che sul tavolo della sala operatoria c’era un mostro che stavano squartando vivo.

Un mostro che sembrava un porco ma sembrava anche un uomo: urlava, urlava, urlava!!!

In un altro corridoio vidi tante vasche, tanti acquari con tanti mostri diversi, alcuni vivi altri morti: uomini, donne, bambini, alcuni di essi avevano due teste, altri avevano sei e sette dita e gli arti sproporzionati, altri erano uomini con gambe di struzzo, in altre vasche vi erano soltanto dei pezzi di questi mostri.

 

((Mi rimase impresso nella memoria il volto di uno di questi  dottori che dirigeva gli altri dottori: era semi calvo, con la barba chiaro rossiccia, di statura media e di corporatura tondeggiante. Tutti saremmo pronti a definire un uomo così un bonaccione, un babbo natale, ma le cose purtroppo stanno diversamente! Dopo un anno dal sogno ho rivisto questo volto in una rivista scientifica, rimasi scioccato dalla precisione del sogno: era Jan Wilmut lo scienziato che ha clonato il primo essere vivente, la pecora Dolly! Rimasi pietrificato nell’apprendere cosa stava facendo, cosa sta ancora facendo, questo babbo natale della genetica che nessun organo di pubblica sicurezza del Regno Unito si degna di arrestare! No, nel Regno Unito non possono arrestare proprio nessuno perché ora hanno approvato per legge anche la clonazione umana!

Vi lascio immaginare quanto rimasi sconvolto l’11 settembre del 2001 quando le televisioni di tutto il mondo mostrarono ciò che io vidi due anni prima.))

 

4° Avvenimento.

In una frazione di secondo successiva afferrandomi alla Mano del Signore volammo in Africa Centrale.

Vidi un esodo di proporzioni bibliche, uomini, donne e bambini che camminavano lentamente in cerca d’acqua sotto un sole micidiale. Ogni tanto qualcuno crollava esausto al suolo rovente e non si rialzava più.

 

((Stiamo apprendendo che l’acqua potabile inizia a scarseggiare. E’ una delle più inquietanti, tra le 53 emergenze planetarie. L’Africa merita di essere aiutata prima di tutto e di tutti. Possiamo farlo!!! Dobbiamo farlo!!!)) 

 

5° Avvenimento.

Mi afferrai come sempre alla mano del Signore in cerca di protezione: ero sconvolto, piangevo terrorizzato. Volammo in un altro Paese, verso nord-est. Vidi una grande torre dalla forma conica e tanti pozzi petroliferi in lontananza.  Udii un tuono immane, vidi  una luce fulgente che sembrava un fungo atomico che si irradiò da questo luogo, ma fui distratto da altre luci simili, più grandi,  che vidi in alcune parti della Terra trasportato dal Signore verso l’alto in un attimo.

 

In questa visione globale della Terra, l’ultima cosa che afferrai con la coda dell’occhio prima di affondare il mio volto in cerca di protezione nel Ventre della S.S.Trinità, fu la certezza che le altre luci non si generavano dalla Terra ma dallo spazio.

 

Non erano armi nucleari, erano meteoriti.

 

Dall’alto erano facilmente riconoscibili le sagome dei Continenti della Terra…  i punti colpiti erano 4… tra questi, uno era stato colpito con una potenza di dieci volte superiore rispetto agli altri tre punti.

La S.S. Trinità non me lo Disse, ma me lo Fece intendere, di non rivelare i luoghi colpiti.

 

Gridai sconvolto dal pianto: “Basta! Basta! Non capisco! Non capisco! Signore aiutami! Signore aiutaci! Tu che Puoi ogni cosa non permettere tutto questo! Non capisco! Non Capisco! Aiutaci! Liberaci!”

La S.S.Trinità cambiando sembianza divenne Cristo (come nel quadro riportato sotto che feci subito dopo il Sogno) e con Voce ferma mi Rispose:

 

 

 

 

 

 

L’Ultima Resurrezione: chi ha creduto nella scienza non si salverà.

 

Gesù Ritornò subito dopo ad Essere nuovamente la S.S.Trinità, riaccompagnandomi nel mio letto accanto ad Annalisa. Si Allontanò come inghiottita dal Suo Cielo svanendo nell’astro solare.

 

(( Da qui in avanti trascrivo il sogno integralmente: nemmeno al Papa ho detto tutto, il mio timore fu grande, davvero grande! Perdonatemi Santità, vi è un sesto avvenimento, ed un settimo avvenimento, riservati solo a me e per questo non li trascrissi mai. Mi stravolsero la vita. Soltanto adesso Vedo!!!))

 

 

6° Avvenimento

Mi ritrovai nel letto della mia stanza con gli occhi sbarrati e la luce del comò accesa, stavo per svegliare mia moglie con forza, quasi a volerla rimproverare per non essersi svegliata alla Voce possente di Dio, ma ad un tratto mi girai e sulla mia destra vidi un giovane Angelo inginocchiato su una gamba con una veste rosa ed un lungo corno. L’Angelo suonò! Un suono lungo, troppo forte per l’udito umano! Mi tappai le orecchie con le mani pensando: “ Sto impazzendo, sto impazzendo!!!”  L’Angelo rosa si alzò e lanciò il suo corno che svanì tra le pareti della mia stanza e dolcemente svanì anche lui.   Pensai: “Bene! Ok! Ora è tutto finito! Adesso sveglio Annalisa e sveglio anche me stesso!” 

 

7° Avvenimento

Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere quando sulla destra del mio letto, lì dove vidi quell’Angelo rosa, mi apparve un altro Angelo. Era enorme!!!

Era alto fino al soffitto della mia stanza: era la personificazione della Forza! La Sua veste ricordava l’armatura di un centurione romano, i Suoi capelli erano lunghi e castani, la Sua espressione era cangiante. Sguardo acuto e fiero, fronte e sopracciglia corrucciate, la Sua perfetta e massiccia  muscolatura era in tensione, faceva vibrare l’aria tanto era potente, non stava fermo un attimo, scalpitava come se fosse pronto all’azione. Faceva davvero paura! Era così vicino a me da poterlo toccare con la mia mano destra, ma non lo feci: mi aggrappai alla coperta e me la tirai con uno scatto fin sotto gli occhi. Vedevo l’ombra del grande Angelo proiettata sul soffitto e sull’armadio dalla luce radente del comò e ciò rendeva l’Angelo ancora più grande, ancora più vero. Ero così lucido e presente a me stesso che con la coda dell’occhio Lo esaminai: mi accorsi che il Grande Angelo non poggiava per terra, il Suo leggero battito d’ali gli consentiva di restare sospeso nell’aria.  Sentivo il rumore di ferraglia della Sua armatura e vedevo un luccichio azzurrino effondersi sulle pareti della stanza: erano i riflessi della sua spada che era enorme quasi quanto l’Angelo stesso, spada che aveva dietro le spalle tra le ali. Non riuscivo a sostenere con  i miei occhi la Forza dell’Angelo che comprese la mia paura e cambiò espressione. Si calmò subito e con un fremito d’ali, enormi anche queste, si portò ai piedi del letto, e con un movimento aggraziato e deciso estrasse la grande spada disegnando il segno della croce nel mezzo del letto matrimoniale, guardandomi negli occhi, dolcemente mi disse:

 

 

 



 

 

L’Arcangelo Michele si congedò da me con un cenno di fiducia, poi scomparve ed il sogno finì.

 

Non capirò mai se mi sono svegliato davvero, la luce era ancora accesa: non dormo mai con la luce accesa, ma con le persiane sollevate in attesa dei primi raggi di sole.

Non chiusi occhio per qualche settimana… iniziai a raccontare parte di questo sogno complesso alle persone care… persi la mia credibilità ed anche il mio sorriso.  Sono soltanto un pittore… anche la mia pittura cambiò e divenne sempre più classica ed impegnativa… feci diversi quadri e molti abbozzi veloci… poi per molto tempo mi sono ritratto in me stesso… allontanandomi sia dalla pittura che dagli affetti… molto probabilmente avvenne il contrario… e così mi sforzai di credere di aver solo sognato, allontanando con tutta la forza che avevo ogni ricordo del sogno, ma non sono mai riuscito nell’impresa.

Il demonio che sa travestirsi da angelo di luce solitamente fa promesse allettanti per essere seguito… mi arrovellai nei dubbi... ma era solo la mia codardia!!!

 

Trascrissi questo sogno e lo spedì all’Assessore di Stato del Vaticano Mons.Pedro Lopez Quintana, ma lo spedii solo nel giugno del 2000, solo nella prima parte, cioè nei 5 avvenimenti, la seconda parte della visione degli angeli la allontanai da me dal primo istante, poi mi arresi all’evidenza dei fatti.

Più si avveravano i fatti e più mi allontanavo dal mio sogno con ostinazione! Gli ultimi due avvenimenti mi toccarono personalmente, profondamente!

Più si avverava quanto mi fu fatto vedere e quanto mi fu detto e più mi ritraevo in me stesso come uno spettatore che non può modificare nulla degli accadimenti della propria vita.

 

Pochissime persone hanno saputo di questo sogno, che ho raccontato loro solo nella prima parte.

Nel dicembre del 1999 avrei dovuto trascrivere questo sogno e renderlo noto a tutti? Ma come? In quale maniera? Sono soltanto un pittore, non sono uno scrittore! E poi dove li trovavo i soldi per far stampare un libricino per parlare di Dio con questi editori che pretendono libri di cucina e di arte immonda e di filosofia esoterica?

 

E così accadde tutto in poco tempo sotto i miei occhi: persi tutto come mi disse San Michele Arcangelo.  Persi quel poco di lavoro precario e la minima famiglia che avevo. Una famiglia senza figli per troppa povertà, costruita tra rinunce e sacrifici d’altri tempi. 

Resto senza fiato ogni volta che penso a tutti i sacrifici che ho fatto con Annalisa per poter diventare una famiglia.

Perché Gesù… perché?

Perché tutta questa tristezza… perché tutte queste difficoltà?

 

(PERDONAMI SIGNORE… DESIDERAVO FARE ANCORA LA MIA VOLONTA’.)

 

Diplomi e lauree e concorsi superati inutilmente… in una società strutturata a punti e a trappole… senza meritocrazia perché senza Vangelo.  Quante nazioni diverse, quanti lavori diversi che ho dovuto imparare in poco tempo sballottato dal destino, quante nottate ad occhi aperti anche in automobile e al gelo in posti sconosciuti per lavorare un po’: eterna condizione di precarietà e di avvilimento che non auguro a nessuno.

 

Così persi l’unica cosa cara che avevo, per me mia moglie era tutto.

 

Venire a conoscenza di accadimenti futuri non è affatto una cosa simpatica, li vivi da spettatore e non può fermarli. Reagì così male a questo sogno nei primi anni, da cercare due volte la morte nella stessa settimana in un periodo di grande sconforto.

Oggi non temo nulla a parte di tradire Dio tacendo ancora! Attenti… il Signore bussa a tutti… non fatevi trovare impreparati… LA VITA DURA SOLO UN ATTIMO… SI CHIUDE SOLO UNA PORTICINA E SI SPALANCA IL REGNO DEI CIELI… BISOGNA MERITARSI LA CHIAVE DEL PORTONE!

 

Negli anni successivi al sogno e allo sfaldamento della mia vita affettiva e sociale mi ritrassi in me stesso ritornando nella Terra che amo di più, la mia Calabria: quando cercai la morte fui salvato miracolosamente in entrambe le circostanze… ve le racconto… altro che curriculum… impariamo a dire la verità e ad umanizzare ciò che si va impacchettando ovunque… la vita è piena di misteri da poter svelare in parte, o intuire e custodire, con fede.

 

Nella metà del febbraio del 2001 stavo per gettarmi di notte da un ponte privo di visuale, in una strada della Sila: no, non mi sarei mai gettato, ma scivolai sul cordolo ghiacciato dal quale mi ero sporto e precipitai giù. 

Caddi  su un pino loricato sottostante che non avevo visto: dopo un volo nel buio il grande albero mi abbracciò con i suoi rami pieni di neve, come le braccia della Madonna, senza causarmi nemmeno un graffio. Rimasi li, sui rami, ad aspettare le luci dell’alba pregando con serenità. Impiegai molte ore a scendere da quell’albero gigantesco e a risalire sulla strada dove avevo lasciato la mia auto: era tanto bella la natura calabrese ma io non la vedevo più.

 

Non capivo ancora il senso del Risveglio mandatomi da Dio: certe cose gli esseri umani le hanno chiamate sempre disgrazie, ma tutto proviene da Dio! Vedersi annullare la propria volontà e la propria vita significa…

o morire…

o superare il proprio dolore… e rinascere con Dio.

 

Dopo una settimana dal volo del ponte della Sila, da Pietrapaola Marina presi una canoa e di notte, a torso nudo, mi diressi in alto mare pagaiando per due giorni consecutivi senza fermarmi e senza mai voltarmi indietro. Ero una furia! Forse volevo affondare! Forse volevo davvero la morte!

 

Mi ritrovai nell’azzurro, non vedevo più la terra, ma sentivo il corpo dilaniato dai crampi, dalla fame, dal freddo, dall’umidità. Ero impazzito per davvero, non potrei dire diversamente! Incontrai un branco di delfini in alto mare ed uno di essi separandosi dal branco venne a mettere il suo muso sopra la mia canoa per qualche secondo senza alcuna diffidenza, l’ho persino accarezzato con la pagaia. Il delfino mi consegnò il suo sorriso e la gioia di vivere, divenni ancor più presente a me stesso, ma era troppo tardi, non vedevo più la terra e non avevo più forza. “DIO PARLA ANCHE NEGLI ANIMALI.”

 

 

Davide e Golia

 

Avevo portato con me delle lenze per pescare a traino, sopravissi mangiando un po’ di pesce crudo per due giorni quando riuscivo a prenderli.

Il tempo da sereno divenne burrascoso. Vado in canoa da quando ero bambino, anche con il mare agitato, ma il mio Mare Jonio non lo vidi mai così agitato.  Mi addormentai nella canoa, mi svegliarono le grandi onde e mi accorsi che nel sonno avevo perso la pagaia e le lenze in mare, era tutto buio e senza luna, non vedevo nemmeno le mie mani, sentivo solo le onde sotto la canoa che iniziava a riempirsi d’acqua. Avrei staccato la canoa a morsi tanto dalla fame, mi ripresi un po’ immergendomi nell’acqua per evitare il vento gelido, persi le scarpe, i pantaloni e gli slip, mi aggrappai alla canoa, non avevo più forza, sentii che era finita.

Mi pentii amaramente per aver desiderato la morte: “GESU’ AIUTAMI!”  Ma non riuscii a gridarlo, le onde mi entravano nella bocca e avevo crampi anche alla mandibola per la stanchezza e per il freddo, non so come sono riuscito a risalire disteso sopra la canoa, per pagaiare con le mani e per equilibrarmi meglio tra le onde. Si fece l’alba tra tuoni e lampi ed il mare sempre più agitato, non ricordo più di che colore era il cielo, se stava continuando a piovere o erano gli spruzzi delle onde sempre più alte: avevo perso la vista quasi completamente, poi fu davvero buio, non vidi più.

 

Non ricordo più nulla, tranne questa sequenza indefinita, ma ancora adesso non saprei dirvi se ciò sia accaduto davvero… ho un ricordo assai confuso di ciò che avvenne dopo.

 

“Ricordo delle piccole luci in lontananza, sicuramente dei lampioni di una strada,  non saprei dire se ciò accadde nel giorno successivo perché avevo perso completamente la cognizione dello spazio e del tempo, mi buttai dalla canoa come a voler afferrare la terra ma affogai senza riuscire più a risalire…. o probabilmente ero già sulla spiaggia… ricordo che mi mancava il respiro. Ricordo bene gli schiaffi che qualcuno mi diede per farmi rinsavire, si questo lo ricordo con certezza, e ricordo anche quando qualcuno mi gridò “NON MORIRE  NON MORIRE” premendomi con forza la pancia che era piena d’acqua.   “Quella voce che mi disse di non morire… era femminile.”

 

Mi svegliai in una barca di pescatori avvolto da tante coperte…  ma cosa ci facevo lì???

 

Stavo bene, mi svegliai con la forza di sempre, senza febbre e senza traumi, e con un vestito stretto stretto che suppongo qualcuno mi abbia messo addosso per decenza. Stavo talmente bene… che a dire il vero pensai seriamente di aver solo sognato… ma che ci facevo in quella barca????

 

Mi diressi in cerca di pescatori, non c’era nessuno, ma non era Pietrapaola.  Camminai a lungo sulla spiaggia in cerca di qualcuno, mi accorsi che ero una cittadina. Domandavo in dialetto calabrese a chiunque incontrassi di chi fosse una certa barca e dove fossi. Tutti sorridevano ad ogni mia richiesta vedendomi con quella specie di pigiamino addosso.

“Per cortesia mi dite almeno dove siamo?”

Più lo chiedevo e più ridevano: comunque ero a Locri.

Ero ad oltre duecento chilometri a sud di Pietrapaola: se le correnti marine non si fossero mosse verso terra sarei arrivato in Grecia o sarei rimasto nella quiete azzurra per l’eternità. 

 

Un pescatore generoso mi diede il suo giubbotto e mi fece mangiare con sé dei panini sulla battigia, non avevo molta fame: stavo bene, no, stavo benissimo credetemi, ciò rendeva tutto irreale. 

Provai a raccontare al pescatore generoso dell’accaduto e molto altro, ma lui mi disse più volte: “Nel 99 hai sognato Dio, poi San Michele, poi sei sbarcato con una canoa qui a Locri ed ora sei con un maglioncino da bambino addosso???  Ecco perché tua moglie ti ha lasciato, ma chi ti credi di essere Ulisse? Il fisico da Ulisse ce l’hai davvero ma non ti offendere se ti dico come un padre che hai bisogno di un dottore della mente.”   Mi diede 20.000 Lire, presi il treno e tornai a casa.

 

Certo, è vero, ero impazzito, non potevo dargli alcun torto e non mi sentii offeso dalle frecciate del pescatore. In verità quei rimproveri fecero molto di più, mi uccisero.

I miei dubbi diventarono atroci!

 

Cosa devo spiegarmi??? Cosa è accaduto davvero da quel punto riportato sopra non saprei dirlo: quella barca mi aveva salvato in alto mare??? Ho toccato terra e mi sono catapultato da solo in quella barca??? Chi mi ha preso a schiaffi premendomi la pancia piena d’acqua e di chi era quella voce femminile???

 

Ho provato a raccontare tutto questo a poche persone dicendo di essermi risvegliato all’ospedale, ma l’ospedale di Locri non l’ho mai conosciuto per fortuna.

Non feci più nulla di anormale, ripresi a condurre una vita regolata, ma non riuscivo più a dipingere, né a fare sport, né a pensare al futuro. Mi ritornava sempre in mente il sogno del 26 dicembre del 1999, tutte le mattine e tutte le sere il grande sogno m’interrogava, ma lo allontanavo da me con calma serafica e autoconvincimento razionale dicendomi: “Ho fatto solo un sogno! Non sono così idiota da raccontare tutto questo alla gente!!!”

 

E proprio allora… arrivò l’altro sogno… si… facciamo finta che è stato solo un altro sogno.

 

L’ 8 SETTEMBRE DEL 2001 A PIETRAPAOLA,  MI SVEGLIAI DI SOPRASSALTO SENTENDO QUALCUNO SEDERSI SUL MIO LETTO, ACCESI CON CALMA LA LUCE, E VIDI GESU’…

 

E

 

 

 

 

 

Dopo che Gesù mi Parlò seduto sul mio letto, la mia stanza e tutto ciò che era intorno a noi sparì. Mi ritrovai con Gesù nel paesaggio di Pietrapaola Marina, ma la natura non potevo più vederla in quanto era diventata una sagoma nera, l’azzurro del cielo sovrastava vividamente su tutto. Ciò che più mi colpì di questo sogno non furono solo le Parole di  Gesù, ma anche i Suoi occhi: erano bellissimi e cangianti, sia nel colore che nell’espressione, dall’azzurro al nero, proprio come i colori di ciò che mi mostrò in questo sogno durato non più di un minuto. Gesù Era sia triste che adirato.

 

Tre giorni dopo crollarono le Torri Gemelle di New York.

 

Poi… pian piano mi ritornò il sorriso… e la Forza.

 

Il Cielo: Come Dissi Ritornerò per Giudicare i vivi e i morti.

 

 

 

 

“Ora Pronobis”

Con una letterina abbiamo liquidato un altro volenteroso dell’arte

ed anche la Rivelazione.

 

Certo… certo… erano solo sogni...

e ne sono venuti ancora di sogni… nei prossimi capitoli…

ma certo… certo… sono solo sogni… ora pronobis…

dopo alcuni ci ha pensato Mangiafuoco a svegliarmi ancora…

nei prossimi capitoli.